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...Storia

La nostra storia....
San Pier Niceto, centro prevalentemente agricolo, sorge su una collina, a m. 294 sopra il livello del mare. E’ confinante con i comuni di: Monforte S. Giorgio, Santa Lucia del Mela, Gualtieri Sicaminò, Condrò e Pace del Mela ed è bagnato a nord dal Mar Tirreno.
In origine il paese prese il nome di S. Pier Monforte, in quanto era una frazione di Monforte S. Giorgio, da cui dipendeva economicamente e amministrativamente. Il 17 Marzo 1861, il paese si staccò dal comune di Monforte S. Giorgio e sempre sotto la vecchia dominazione, formò un comune autonomo. Successivamente, con il R.D. del 5 gennaio 1875, cambiò il nome da S. Pier Monforte in S. Pier Niceto. Discordanti sono i pareri circa l’etimologia del nome del nostro paese, anche perché non esistono documenti, forse andati distrutti col terremoto del 1908 di Messina, che attestino la derivazione esatta del termine “Niceto”. Secondo una corrente molto diffusa, esso deriverebbe da S. Pier (in quanto S. Pietro è il protettore del paese) e da Niceto (vocabolo derivante dal greco, che significa “Vittoria” ) per una battaglia svoltasi nel torrente tra Cristiani e Saraceni e vinta dai primi.
Così a testimonianza della vittoria esistono il “torrente Niceto” ed il paese “S. Pier Niceto”. Secondo un’altra corrente, invece, il vocabolo “Niceto” deriverebbe dal nome di un frutto di un albero, una volta molto diffuso: il nocciolo, in dialetto “nucidda”. Il territorio dell’attuale S. Pier Niceto era infatti un fiorente bosco di oleastri, lecci, cipressi, cedri, castagni e soprattutto noccioli. Questo nome è molto recente e risale al 1873. Molto probabilmente , il paese sorse tra il IX ed il X sec. d.c. ad opera dei Saraceni, che costruirono le prime case in contrada Porticelli (così chiamata da una cava di pietra esistente nei secoli scorsi). In seguito, da questa contrada si sono trasferiti nelle zone "Gallo" e "Quattrofacce" (dove ancora oggi esiste un arco detto “dei Saraceni”) in quanto queste zone erano nascoste alla vista dei pirati provenienti dal mare. Sorse poi la prima chiesa dedicata a S. Leonardo, di cui ancora oggi la contrada porta il nome e dove è possibile vedere i ruderi dell'antica costruzione. Gli abitanti della contrada Gallo, data la loro attività commerciale, eressero un emblema, raffigurante un gallo con la metà sottostante del blasone circondata da un nastro, a cui vi è attaccato per il ventre un porcellino. Esso si trova al teatrino comunale, disegnato dal Prof. Jacino.
San Pier Niceto sentì molto l’influsso delle dominazioni che si succedettero in Sicilia: Normanni, Svevi, Francesi, Aragonesi ecc… come si può vedere dai costumi dal folklore e da alcuni vocaboli dialettali.
Nel 1628 S. Pier Niceto prende il titolo di Contea: infatti nel 5/5/1628 Filippo IV concede il titolo di Conte di S. Pier Niceto a Giuseppe Moncada Saccano, primo Principe di Monforte e dà ai discendenti il diritto di sedere al 25° posto del Parlamento. I Principi Moncada amministrarono il Ducato per circa due secoli e decaddero con la conquista della Sicilia da parte di Garibaldi.
I Principi Moncada abitavano nell’attuale via S. Francesco, dove si può ancora vedere lo stemma Principesco ed il carcere sotterraneo.
Svariate sono le leggende legate alla proverbiale crudeltà e cupidigia dei Moncada; si narra infatti, che il Principe, osservando dalle finestre del suo Palazzo, le donne che andavano a prendere l’acqua al fiume, si divertiva a sparare sulle loro “cottare” (brocche per l’acqua) per il gusto di vederle bagnate, regalava poi il denaro necessario per comprarne altre.
Si racconta anche, che se qualcuno si fosse sposato, il Principe avrebbe avuto il “diritto alla prima notte”: la sposa doveva trascorrere la prima notte di matrimonio in casa del principe.
Nonostante tutto il paese assunse la fisionomia odierna proprio sotto la loro Signoria. Tra il XVII ed il XVIII sec sorsero i conventi dei Carmelitani e dei Paolotti e furono costruite ( o riedificate) la maggior parte delle chiese. Inoltre si ebbero dei progressi economici legate alle attività agricole: l’industria della seta prosperava.
Con l’entrata di Garibaldi in Sicilia molti Sanpietresi fecero parte dell’esercito Garibaldino e si distinsero per la volontà, specialmente nella battaglia di Milazzo, ed in premio ricevettero terre e case, che appartenevano ai Principi Moncada.
Nel 1883 sorge l’Ufficio Postale e nel 1903 viene istituito il servizio telegrafico.
a cura di: Pippo Amalfi

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