Chiese e parrocchie del comune di Acquedolci (ME)


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...le Attivitą svolte

FESTA DEL 25 APRILE
25/04/2003 - FESTA DELLA LIBERAZIONE
Si è celebrata oggi,alle ore 10,30, la Santa Messa Commemorativa, per la ricorrenza del 25/Aprile (festa della Liberazione) alla quale hanno preso parte un congruo numero di Ufficiali, in carriere ed in riposo, dell'Esercito e di tutti corpi armati della nostra Italia.
Durante l'Omelia, Padre Gagliani ha messo in risalto l'importanza di vivere in Libertà, ringraziando quanti hanno partecipato alle guerre passate per far si che oggi noi vivessimo in pace ed in libertà, ed ha esortato gli ufficiali presenti alla cerimonia di fare il possibile affinchè i giovani di oggi fossero addestrati bene per difendersi e difendere ma mai per offendere.
Al termine della cerimonia religiosa, un rappresentante per ogni corpo, ha recitato in chiesa, la preghiera del corpo di appartenenza, con sottofondo di un trombettiere della M.M..
Terminato il momento di preghiera in Chiesa, in processione, gli ufficiali, l'amministrazione comunale guidata in prima persona dal Sindaco dott. Salvatore Oriti, e un buon numero di persone accorse al richiamo dell'evento, nonchè lo stesso Padre Gagliani ed il vice parroco padre Gioacchino, si sono recati al monumento dei Caduti dove al suono dell'inno di mameli, e i militi sull'attenti, è stata posta una corona d'alloro.
Hanno quindi preso la parola il Sindaco che ha attualizzato il concetto di Libertà ed un Ufficiale che ha ricordato l'importanza dell'Esercito nelle Missioni di Pace.

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CORALE SAN BENEDETTO IL MORO
La "Corale San Benedetto il Moro" nasce quale "evoluzione naturale" dell'esperienza iniziata circa 5 anni fa da un gruppo di giovani che decisero di mettere insieme i propri talenti musicali e canori e con una chitarra iniziarono ad animare la Messa domenicale.
L'entusiasmo, la costanza e la grinta di questo sparuto gruppetto pian piano contagiò altri coetanei... e non solo, finchè raggiunto un numero cospiquo si decise di voler fare "le cose sul serio", cercando di curare al meglio l'animazione liturgica in Parrocchia, in particolare per le festività più importanti, e anche proporre di tanto in tanto dei concerti di canti religiosi polifonici da offrire alla comunità parrocchiale, nonchè ad altre parrocchie vicine.
Il repertorio musicale della Corale é piuttosto vario e và dal classico-moderno (Frisina, Sequeri, ecc.), ai canti gen e del Rinnovamento nello Spirito.
I concerti realizzati sono:
- Il verbo si fece carne... - Concerto per il Giubileo (Dicembre 2000);
- In Principio era il Verbo - Concerto di canti natalizi tradizionali italiani, stranieri e dialettali a cappella (Dicembre 2001);
- La Vera Gioia - Concerto di canti polifonici religiosi a tema eucaristico realizzato insieme alla Corale della Parrocchia S. Nicolò di Bari di Santo Stefano di Camastra (Me), con accompagnamento di organo, tromba, clarinetto e percussioni (Aprile/Maggio 2003).
La Corale, inoltre, mette a disposizione il proprio servizio e la propria strumentazione per l'animazione delle celebrazioni di matrimoni.

I PELLEGRINAGGI ORGANIZZATI DALLA PARROCCHIA
TESTIMONIANZA N. 1 (Pellegrinaggio del 09/10/04)

Sono trascorsi pochi giorni dal mio rientro da San Giovanni Rotondo e vorrei raccontare la mia esperienza.
Insieme ad un gruppo di pellegrini provenienti da più paesi mi sono recata nei luoghi in cui visse San Pio.
Siamo partiti di sera e questo mi ha permesso di conoscere solo alcuni dei miei compagni di viaggio e rivedere, invece, chi già conoscevo.
All’andata non è successo niente di particolare, il ritorno invece è stato più allegro. Sabato mattina appena giunti a San Giovanni Rotondo siamo andati a visitare la Chiesa in cui San Pio diceva la S. Messa, la cella dove dormiva, la tomba dove riposano le sue spoglie (anche se piena di persone l’atmosfera era di pace e tranquillità) e le stanze dove vengono custoditi tutti gli effetti personali appartenuti al Santo (libri, calici, abiti) e dove attraverso piccoli telefoni si può ascoltare la sua voce. Successivamente abbiamo fatto la Via Crucis aggregati ad altri pellegrini provenienti anch’essi da vari paesi, alcuni addirittura da altre nazioni.
Sapevo per sentito dire e perché ho visto alcuni filmati in televisione dei numerosi devoti che ogni giorno si recano in questi luoghi, ma sinceramente non mi aspettavo di trovane così tanti. Dopo pranzo ci siamo recati a visitare la nuova Chiesa e devo dire che nel complesso essendo in stile moderno non mi ha colpito in modo particolare.
Io preferisco quelle tradizionali, classiche che mi trasmettono sensazioni di pace, tranquillità e raccoglimento e attraggono per la loro storia passata. Abbiamo preso parte alla S. Messa nella Chiesa “vecchia” e li sì che mi sono trovata a mio agio, perché sentivo le sensazioni sopra descritte. Nel tardo pomeriggio ci siamo recati a Monte Sant'Angelo dove abbiamo pernottato.
Qui era tutto molto bello. Mi sono trovata bene sotto ogni punto di vista (qualcuno un pò meno, ma si sa non tutti siamo uguali). Il giorno seguente ci siamo recati a visitare la Chiesa del paese, sentito la S. Messa e visitato il posto. Dopo pranzo siamo ripartiti e ci siamo fermati a Foggia dove abbiamo visitato (anche se in maniera veloce a causa dei tempi di viaggio) il Santuario della Madonna dell’Incoronata, di cui avevo sentito parlare.
Qui mi ha molto colpito l’Altare, infatti non ne avevo mai visto uno così dove c’era una scala che portava alla statua della Madonna e dove molti pellegrini si recavano per adorare da vicino la Stessa.
Questo però penalizza coloro che come me hanno delle difficoltà nel movimento. Era bello anche il grande piazzale davanti la Chiesa al cui centro si trova una torre altissima. Dopo questa breve sosta abbiamo ripreso il nostro viaggio per rientrare a casa.
Sull’autobus abbiamo cantato (c’era chi stonava, chi non conosceva le parole…), giocato a carte, raccontato barzellette ecc., insomma ci siamo divertiti.
Con questa mia lettera, a parte descrivere a grandi linee le due giornate e i luoghi che ho visitato, e farli conoscere a chi non è mai andato, volevo dire che come prima esperienza (è stato il mio primo pellegrinaggio) è stata più che piacevole, bella direi. Devo ammettere che ne è valsa la pena averla vissuta e prima di concludere volevo ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicino e che mi hanno aiutato in questo viaggio, regalandomi momenti di svago e di spensieratezza che spero di poter rivivere in futuro.

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TESTIMONIANZA N. 2 (Pellegrinaggio del 09/10/04)

Andando in pellegrinaggio da Padre Pio, ora San Pio, ho potuto constatare quanta gente il santo delle stimmate richiami a sé.
Il luogo del suo sepolcro è affollatissimo, la gente arriva a lui da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.
Tra queste persone anch’io.
Sono partita con la gioia di andare a trovare l’amico di tante confidenze, l’ascoltatore attento e pacato del mio cuore tumultuoso: tante sono, infatti, le delusioni, tanti i desideri.
Sono finiti per me i tempi della vaghezza ed è cominciato il tempo della realizzazione, della concretezza; nella costruzione della propria esistenza bisogna avere degli esempi che ci segnano il cammino e San Pio è faro luminosissimo che illumina l’oscurità delle nostre menti che a tentoni cercano di capire il senso vero del vivere.
Ognuno di noi cerca di capire cos’è importante nella vita e S. Pio ci suggerisce che l’importante è seguire gli insegnamenti di Cristo, tendere a Dio con tutte le nostre forze, fare il bene, amare se stessi e il prossimo, facendo scaturire dal proprio agire la condivisione e il dono di sé.
S. Pio è stato fulgido esempio in tal senso, venendo in soccorso dei sofferenti, facendo costruire un grandissimo ospedale per curarli. Ed è per questo che i tanti, andandolo a trovare, gli rendono onore e tributo.
S. Pio è stato esempio di carità ma ci ha insegnato che l’anima di ogni buon cristiano deve essere sì caritatevole ma anche orante e penitente,
un ‘anima che adora Dio, lo ringrazia e a lui si sottomette.
Siamo creature di Dio ed Egli ci ama come suoi figli, tutto da lui deriva e tutto egli ci dona, ma niente ci è dovuto, per questo bisogna pregarlo affinché ci venga incontro nelle nostre difficoltà; la preghiera è un chiedere ma anche un atto di umiltà, di speranza e di fede. Ma dobbiamo anche pentirci delle nostre offese a Dio, chiedergli perdono, facendo proposito di abbandonare la via del male. Riconciliarsi con Lui significa superare la mediocrità nel vivere e ambire alla santità (la perfezione di vita), perché Dio non ha eletti e tutti ci vuole accanto a sé in Paradiso.
Io sono stata un’inconcludente: mi sono lasciata distrarre dai miei obiettivi di realizzazione, ed ho finito col pensare che Dio mi avesse abbandonato, ma Egli non volta le spalle ai suoi figli, li richiama portandoli alla riflessione, affinché si chiedano dove si cela l’errore che ha portato all’insuccesso, e l’errore è il non amore, allora non c’è che ricominciare dalle delusioni ricevute, sicuri di ritrovare la giusta via se al volere di Dio ci rimettiamo.
Questo per me è un periodo di paure ma anche di speranze, il mio cuore è in cerca di conferme, bisognoso di comprensione e di ascolto, per questo prego molto e tanto ricevo (anche l’inaspettato), constato l’infinita generosità di Dio verso le sue creature.
Vorrei tanto sfuggire dall’immobilismo e dai lacci della disistima, trovare l’amore per me stessa che mi porti a reagire e costruire; riesco a fare solo dei piccoli passi e per questo mi consumo nell’autocommiserazione, resto indietro agli altri e mi struggo nella delusione. So bene che questo è un male, ma come uscirne? Amando. Amando la mia vita sgangherata e senza costrutto, progettando nuovamente un futuro, per ritrovare la meta e la retta via. Per questo prego e vado ai pellegrinaggi.
Il pellegrino mettendosi in viaggio attua una forma di preghiera e di sacrificio penitente, è l’anima che si mette in cammino verso Dio con la certezza di essere attesa ed ascoltata, per ricevere in premio il tanto agognato abbraccio con Lui.
Mettendomi in cammino da pellegrina ho capito che Dio mi cerca e vuole che io lo ritrovi, mi fa silenziosamente compagnia e mi circonda di mille attenzioni, ed io mi sento amata, sperimentando che più del denaro può la carità dei figli di Dio. Ho capito che soli si muore e bisogna accogliere l’altro che viene incontro, perché Dio ci ha creati per vivere in fratellanza, amando e lasciandosi amare.






PADRE GAGLIANI "DA 50 ANNI AD ACQUEDIOLCI"
31/OTTOBRE/1955 - 31/OTTOBRE/2005
LA COMUNITA' PARROCCHIALE FESTEGGIA IL PROPRIO PARROCO NELLA RICORRENZA DEI CINQUANTA ANNI DI MISSIONE SACERDOTALE AD ACQUEDOLCI.

POESIA DEL PROF. ALFONSO DI GIORGIO dedicata a RADIO MARIA
RADIO MARIA

Nell’ esercizio della libertà,
dono di Dio e della sua bontà,
siamo ognor davanti a un bivio,
come ci rammenta Padre Livio,
che con fervore ci indica la via
ascoltando sempre Radio Maria,
la Radio della svolta veramente
che accende il cuor e la mente.

Conversione e fede, pace e amore,
pei la gloria di nostro Signore.
La Regina della pace, Madre del sì,
ci dia lumi per praticano ogni dì
e ci aiuti nel cammino e nelle prove,
fidando in Dio e giammai altrove.
A Lei non ricorriamo invano,
ma Le diciamo di prenderci per mano.

Gesù Cristo, il nostro Redentore,
infonda in noi tanto ardore,
l’Eterno Padre e lo Spirito Santo
trasformino la nostra vita in canto.
La pace di Dio e la sua magnificenza,
che sorpassano ogni intelligenza,
ci rendano liberi in spirito e verità
dal nostro tempo fino all’eternità.

Alfonso Di Giorgio

SALUTI A S.E. IL VESCOVO A CONCLUSIONE D. SUA II/da VISITA PASTORALE
SALUTO A S.E.Rev.ma IGNAZIO ZAMBITO VESCOVO DI PATTI A CONCLUSIONE DELLA SUA SECONDA VISITA PASTORALE NELLA PARROCCHIA SAN BENEDETTO IL MORO DI ACQUEDOLCI.
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S.E.Rev.ma ci ha raggiunto Domenica giorno 28 gennaio e come Il buon Pastore ha raggiunto il suo gregge e con la sua parola lo ha condotto su pascoli erbosi lontano dai rovi e dalle spine.

La comunità, stretta intorno a padre Gagliani, lo ha accolto con la speranza di ricevere parole di incoraggiamento per consolidare il cammino che la nostra parrocchia sta percorrendo per testimoniare la fede e l’Amore verso Dio.

Come il Buon Pastore, S.E. è stato tra noi a indicarci le scelte e gli orientamenti alla luce del Vangelo e la strada per far entrare il Signore nella nostra vita anche quando le pene, le malattie, i disagi sociali, le preoccupazioni della vita terrena, ci pongono nella condizione di chiederci tanti "perché".

Nelle Sue parole abbiamo avuto la possibilità di trovare la forza necessaria per riprendere, se mai l’avevamo persa, la via che ci conduce al Padre.

Molti di Noi Conoscevano già la sua dialettica ricca nei contenuti, ma semplice, nelle parole che sono capaci di giungere direttamente al cuore della gente, nelle quali predomina il significato profondo della parola “Amore” espressa nelle sue molteplici forme (verso Dio e verso il prossimo).


Sua Eccellenza si è intrattenuto con i giovani, obiettivo principale della sua visita, ma in questi giorni tutti abbiamo avuto modo di incontrarLa per esprimerLe il nostro vivo apprezzamento per ciò che è stato, che è, e che sarà il suo contributo per la nostra crescita nella fede in Dio.

Un grazie e un arrivederci a presto Le giunge quindi da questa assemblea, dai giovani, dagli adulti, dagli anziani, dagli ammalati nel corpo e nello spirito, da noi tutti;
Confidiamo nello Spirito Santo affinché ci dia la sapienza di attuare il suo messaggio affinché ognuno di noi possa finalmente dirsi Cristiano non solo fra le quattro mura della Chiesa ma nella “Vera Chiesa”, quella fatta dagli uomini che si possono chiamare fratelli perché si riconoscono in un solo Padre.

Pagine:  123,

 
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