La straordinaria bellezza dei luoghi, la singolare simbiosi fra mare e montagne che caratterizza questa porzione di territorio, dovette colpire già gli antichi colonizzatori greci della Sicilia,tantè che sembrerebbe che qui già nell’VIII secolo A.C. venisse fondata una colonia ellenica: “Kalè Aktè” –DELLA COSTA. La prima notizia storica accertata di questa colonia è però molto più tarda: Diodoro ci riferisce infatti, che Calacte sarebbe stata fondata da Ducezio, re siculo, nel 448 A.C. Si tramanda che Calacte fosse ricca ed elegante, adorna di templi e ville, e che addirittura coniasse le proprie monete. Calacte e la strada costiera lungo la quale sorgeva, ebbero grande importanza nel periodo della dominazione romana, e ce lo testimonia ancora oggi la presenza di un ponte, detto Aureliano o ponte Vecchio, a tre arcate, ubicato sul fiume Caronia a breve distanza dalla foce, risale all’epoca imperiale II-III secolo D.C. Durante la dominazione bizantina in nessun luogo si fa cenno alla fine di Calacte e alla fondazione di Caronia, ma sembrerebbe che quest’ultima sia sorta ad opera di calactini sfuggiti al massacro seguito alla distruzione della loro città ad opera degli Arabi.
LA STORIA
E’ per la splendida posizione geografica di Caronia, che essa ha favorito l’insediamento di diversi popoli sin dai tempi più remoti. La vitalità, la ricchezza di questo territorio è dovuta anche alla possibilità di trovare vasti boschi, incontaminati, dove la natura offre paesaggi suggestivi, ancora fiorenti per il legname che da, che serve alla costruzione di navi e altro. Caronia rappresenta con i suoi 19.630 etteri, la superfice boscata naturale più estesa della provincia e contribuisse in maniera preponderante alla costituzione dell’ unico “ polmone naturale” dell’isola: i Nebrodi o Caronie. Come abbiamo detto la nascita di Caronia si deve a Ducezio, di lui non si conosce l’anno di nascita, ma il suo nome “DOUKETIOS” è da spiegarsi, secondo alcuni studiosi come “cognomen” il condottiero. Cinque anni prima della fondazione di Calacta, Ducezio riunì i Siculi in una Lega per combattere contro le colonie greche della Sicilia Orientale; da quel momento vi furono tante battaglie fino a quando fu effettivamente fondata la città di Calacta. Dopo sette anni dalla fondazione Ducezio morì e da quel momento vi furono altri insediamenti: Arabi,Normanni,sino ad arrivare ai Pignatelli. Durante questo alternarsi di dominazioni non si hanno notizie certe ne sulla fine di Calacte, ne sulla nascita di Caronia,ma si pensa subito dopo la distruzione di Calacta. Si racconta che i saraceni, guidati da un capo, la rasero al suolo. Dopo di questo Caronia passava da un barone ad un altro. Nel 1446 era dei Cadorna ed infine nel 1544 passa ai Pignatelli, in quel periodo, Caronia era suddiviso in 23 feudi. Si assiste ad un notevole sviluppo che si estende oltre la Porta Torre che chiudeva, e ancora chiude, il centro storico,si ingrandisce la Chiesa Madre costruita prima del 1178, si costruisce il Ponte Vecchio e il Porto di Caronia. Nel periodo compreso fra il 1820 e il 1848 molti caronesi si iscrissero alla Carboneria e nel 1860 molti cospiratori furono seguaci di Garibaldi. Con lo scioglimenti dei diritti promiscui, il duca Pignatelli Aragona fu obbligato a cedere il Comune e parte dei suoi feudi. Agli inizi del 900, parte del territorio era ancora nelle mani dei Pignatelli fino a quando nel dopo guerra, i vari feudi furono ceduti a 670 contadini. Mentre il castello, il secondo più grande della Sicilia, con le terre annesse venne venduto dai Pignatelli del 1939 alla famiglia Castro, che ancora oggi ne è l’attuale proprietaria.
Oggi Caronia, visto dall’alto è un piccolo paesino adagiato su due collinette, che offre un bellissimo panorama e scenario, quasi da assomigliare ad un dipinto ad acquerello; molto carino, ma poco valorizzato.